Un tormentone tutto nuovo si aggiunge alla già lunga lista dei pericoli e delle insidie in cui i figli possono incappare… i vecchi confini cominciano a stare un po’ “stretti” e nell’era di Internet il mondo è a portata di un clic.
Siamo immersi in un paradosso nel rapporto figli-computer: se da un lato riteniamo che debbano essere in grado di maneggiarlo con assoluta facilità, dall’altro ci terrorizza l’uso improprio di questo strumento (chat, social network, siti non precisamente per ragazzi, blog, informazioni e quant’altro).
Non dimentichiamo che inizia in questa fase un grande bisogno di visibilità, di essere popolari, con tanti amici con cui parlare di mille cose nuove e, in questo senso, Internet è un mezzo ideale per essere presenti sempre, anche se in modo virtuale.
Essere schermati aiuta i più timidi a diventare cuor di leone in rete e consente di sperimentare tanti modi di “essere” senza rischi eccessivi!
Lavoro quotidianamente con questo strumento, a volte prezioso alleato, altre volte un labirinto in cui perdersi tra tentazioni e seduzioni.
Quando mia figlia ha chiesto di poter utilizzare il computer ho cercato di mettere tra parentesi le mie preoccupazioni e ho dato il via libera al suo uso.
La scuola incoraggia molto i ragazzi, figli della modernità, ad avere familiarità con i nuovi mezzi di informazione e spinge a fare le ricerche su Internet; la biblioteca sembra essere diventata una specie di brontosauro da museo.
È stata una doccia fredda scoprire che mia figlia, quella che sento ancora una bambina, con i suoi 12 anni non ancora compiuti, in Internet aveva trovato un alleato prezioso per soddisfare curiosità che non immaginavo abitassero in lei.
Quando sono andato a vedere come se l’era cavata con la ricerca scolastica fatta insieme alle sue amiche sono rimasto di sasso!
La “bambina” oltre ricercare informazioni sulla “Lombardia” aveva deciso di sapere anche qualcosa in più sul “pene”.
Mi sono subito chiesto che fare? Blindare il computer? Impedirle di usarlo o solo sotto stretta sorveglianza?